La scelta tra solitario, trilogy e veretta è sempre molto delicata. Ecco quali aspetti meritano di essere presi in considerazione in vista della decisione finale. Ce ne parla lo staff della Gioielleria Online Szulin.
Tra i grandi classici della gioielleria si possono distinguere tre modelli di anelli con brillanti bianchi in oro: la veretta, il trilogy e il solitario. Ognuno di questi ha caratteristiche e qualità specifiche che vale la pena di scoprire in previsione di un acquisto.
Le caratteristiche del diamante solitario
Un diamante solitario è altamente consigliato quando si deve comprare un anello di fidanzamento. Si tratta di un gioiello dalla forte simbologia, con una pietra sola per un amore esclusivo. È frequente pensare che il diamante Tiffany rappresenti la soluzione ideale per un solitario; come noto, la montatura Tiffany è stata ideata nel lontano 1866 da Charles Tiffany attraverso l’unione di sei punte di griffe dalla base dell’anello allo scopo di sostenere la pietra. Tiffany aveva intenzione di sfruttare un design semplice per far riflettere la luce. Il solitario Tiffany è raccomandato solo a chi ha a disposizione un budget elevato, visto che si parla di un anello griffato e con una pietra dalla caratura elevata. Nel caso in cui i soldi da investire non siano molti, non appare sensato acquistare un piccolo diamante da Tiffany con una cifra che altrove consentirebbe di poter scegliere molte altre proposte.
Trilogy: tutti i pregi di questo anello
Il carattere romantico di un anello trilogy è fuori discussione. Si tratta di un gioiello che rende simbolica una relazione non solo nel presente, ma anche nel futuro. Dal punto di vista pratico, questo anello è formato da tre diamanti che sono incastonati su una fede o che sono montati a griffe. Anche in questo caso si tratta di un anello ideale per un fidanzamento. La pietra deve essere di qualità elevata, al di là della griffe a cui si fa riferimento. D’altra parte un anello di marca non serve a molto se ci sono pietre di qualità modesta. Qualora si punti a un solitario piuttosto grande, con caratura compresa tra 0.60 e 0.80 ct, se non si può contare su un budget molto elevato il pericolo è quello di ritrovarsi ad acquistare un diamante di dimensioni importanti ma di poco valore a causa della sua qualità ridotta. Meglio preferire un anello trilogy, dunque. Così le pietre saranno di dimensioni più piccole ma di qualità.
La veretta
Infine, ecco la veretta di brillanti. Ce ne sono di varie tipologie: i diamanti, per esempio, possono essere di grandezze scalari o tutti uguali. Esistono, poi, le verette a giro: sono chiamate così quelle totalmente incastonate di pietre; inoltre ci possono essere verette con cinque o sette pietre collocate sulla parte anteriore del gioiello. Le verette a giro comunque non sono sempre apprezzate, dal momento che sulla parte posteriore i brillanti durante l’utilizzo quotidiano sono continuamente esposti a urti, il che rischia di mettere a repentaglio, con il passare del tempo, la loro incassatura. E poi non sembra aver molto senso spendere soldi per pietre poco visibili.
Quale anello scegliere
Valutate le caratteristiche di tutti e tre gli anelli, si può stabilire quale comprare o regalare. Ovviamente non esiste una risposta giusta sola, perché a seconda dei casi ognuno può ritenere più opportuno ricorrere a un solitario, a un trilogy o a una veretta. Quel che è certo è che non ci si deve far condizionare solo dal nome della griffe o dalle mode. Al di là di luoghi comuni e decisioni imposte dalla tradizione, ciò che conta è farsi guidare dal cuore e dalla ragione.